Nella nostra vita vanno creandosi continuamente nuovi stili di vita. La lettura, i viaggi e i social network ci mettono a confronto ogni giorno con culture diverse, il risultato è che il nostro bagaglio culturale risulta arricchito. Anche il nostro modo di mangiare è cambiato, si è arricchito di nuovi ingredienti e di filosofia. Uno degli alimenti che entrato a far parte della nostra routine quotidiana è proprio il tè cinese.
Il tè è una bevanda originaria della civiltà cinese, consistente in un infuso o decotto ricavato dalle foglie della Camellia sinensis, una pianta legnosa che viene oggi coltivata in Cina , ma anche in Bangladesh, Pakistan, India , Indonesia , Sri Lanka , Giappone e Kenya. A volte le foglie sono miscelate con spezie , erbe o essenze .
Il tè, oggi, è senza dubbio la bevanda più diffusa nel mondo dopo l’acqua.
I primi riferimenti testuali certi sul consumo del tè in Cina risalgono al III secolo . Tra i maggiori promotori del tè vi furono i monaci buddisti che
lo adottarono come bevanda rituale e tonico. E’ durante la dinastia Sung che l’arte del tè cinese raggiunse la massima sofisticazione. In questo periodo si diffuse anche in Giappone, dove nel XVI secolo venne codificata una particolare forma di preparazione ritualizzata (il cosiddetta ” Cha no yu”). In Cina, nel corso della dinastia Ming, si affermò il consumo del tè in foglie e si incominciò a produrre, oltre ai tè verdi, anche tè ossidati e parzialmente ossidati.
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